'Il nuovo governo Netanyahu ha deciso che i palestinesi non esistono più'
– il più lucido intellettuale palestinese che insegnava alla Columbia University di New York – mi raccontò anni dopo che la delegazione palestinese prese le sue decisioni su mappe vecchie, che risalivano al mandato britannico, che non tenevano contro dell’esplosione urbana in Cisgiordania degli anni Settanta e Ottanta.
Rabin e Peres però non riuscirono a tenere a freno l’ultra destra messianica. Il primo fu assassinato da un estremista ebreo, armato e spinto all’omicidio da una setta rabbinica; il secondo rimase imprigionato nel suo ruolo di. Negli anni successivi l’espansione degli insediamenti israeliani accelerò di cinque volte rispetto alla normale crescita, ingenerandotra i palestinesi e una generale sfiducia sugli accordi e sulle vere intenzioni israeliane.
“A questo anniversario trenta anni dopo la destra dirà che Israele è caduto vittima della frode palestinese, e ascolteremo anche varie teoriesull’assassinio di Rabin progettate per esonerare il sionismo religioso e i suoi rabbini, e Benjamin Netanyahu, dalla colpevolezza di incitamento all’omicidio”, ha scritto.
Ma c’è una cosa su cui tutti adesso sono d’accordo: la parola “pace”, che durante gli anni di Oslo si sentiva echeggiare sempre come un mantra,sicuramente per quanto riguarda i palestinesi. Non vengono più menzionati come una parte con cui negoziare o con cui raggiungere un accordo di pace. Semplicemente il nuovo governo Netanyahu
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