Lo hanno chiesto loro dopo le minacce di altri detenuti nel carcere di Palermo, mentre il settimo indagato era già stato scarcerato
Una manifestazione di solidarietà alla vittima dello stupro organizzata a Palermo dall'associazione “Non una di meno” avvenuto a Palermo ai danni di una ragazza di 19 anni saranno trasferite in altre carceri: attualmente si trovano tutte e sei nel carcere Pagliarelli di Palermo, mentre il settimo indagato per lo stupro, quello che era minorenne quando è avvenuto, era già stato scarcerato e trasferito in una comunità su decisione del gip, il giudice per le indagini...
La richiesta di trasferimento dal carcere di Palermo sarebbe stata fatta dagli stessi arrestati, secondo quanto hanno riferito i loro avvocati, dopo che avevano subìto minacce da altri detenuti. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia ha accolto la richiesta, inviata dal direttore del carcere, ma al momento non si sa ancora dove verranno trasferiti.
Secondo le ricostruzioni uscite sui giornali – basate su una serie di testimonianze, compresa quella della 19enne, e sulle intercettazioni dei telefoni degli indagati – la ragazza che ha subìto gli abusi conosceva solo uno degli uomini , che l’aveva invitata per un’uscita di gruppo a cui lei si era presentata con due amiche.
Nel cantiere la ragazza ha raccontato di essere stata stuprata da sei dei ragazzi, con l’eccezione di quello che conosceva, che avrebbe ripreso la scena in un video. Dopo lo stupro, secondo la testimonianza della ragazza, i ragazzi l’hanno lasciata sola e dolorante sul lungomare, rifiutando di chiamare un’ambulanza.
Negli ultimi giorni, da quando si è saputa la notizia dello stupro, sono nate alcune chat su Telegram con migliaia di iscritti che hanno l’obiettivo di reperire e diffondere il video che ha ripreso la scena. Il Garante della privacy,
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