C'è chi lo evoca, e chi lo nomina, ma una cosa è certa: il fascismo è un'arma sempre pronta nelle bocche della sinistra da usare contro il centrodestra. Un'accusa che però sta decisamente diventando priva di senso. Il commento di domenicoferrara ➡️
Alla fine il chiodo fisso è sempre il fascismo. Per la sinistra è come il prezzemolo: condisce bene ogni polemica di qualunque genere. Solo che alla lunga rischia di guastare la pietanza. Prendete Gad Lerner. Ieri, ha vergato un post al vetriolo. Target di riferimento? Matteo Salvini. «È rassicurante constatare che col ministro dei Trasporti i treni NON arrivano in orario. Semmai vanno in pezzi. Meglio chiacchierare del ponte sullo Stretto».
Se da un lato c'è chi lo evoca, dall'altro c'è chi pronuncia proprio la parola, per affibbiarla, ça va sans dire, alla destra. Parliamo di Pier Luigi Bersani, redivivo ospite dei salotti televisivi dopo l'uscita di scena dalla politica, il quale - ospite di Accordi o disaccordi, su Canale 9 - ha sentenziato: «Questa storia del radical chic non la sopporto più.
Dallo smacchiare il giaguaro siamo giunti ai fascist chic, termine coniato evidentemente per obnubilare la memoria evitando così di rammentare veri esempi di gauche caviar nell'alveo della sinistra.
Nel novero degli ossessionati dal fascismo non può mancare poi l'attore Alessandro Haber, noto per le sue intemerate senza peli sulla lingua. E infatti, in una intervista a Fanpage, ha dato il meglio di sé, prima insultando «una parte di italiani che ha bisogno di sentirsi dominata, anche un po' violentata» e poi puntando il dito contro Giorgia Meloni. «Quando in Spagna ha tenuto quel comizio dove diceva: Sono una donna, sono una madre, sono cristiana.