La grande beffa della prevenzione del rischio: in 20 anni 11mila progetti finanziati e meno della metà realizzati. E non è colpa del clima thomasmackinson
Soldi che nel quadro nazionale, tolte le opere consegnate e in corso di progettazione/esecuzione, totalizzanodi euro bloccati su progetti strozzati da procedure burocratiche o incagli sulle competenze, criticità puntualmente segnalate dalla Corte dei Conti negli anni.
che il M5S annunciava come una “misura storica” e non a torto, visti i precedenti e lo stato delle cose. Il 20 febbraio 2019 arriva dunque il decreto che promette una svolta radicale sugli investimenti per la, agendo sul fronte dei fondi, delle competenze e delle procedure che dovevano essere finalmente improntate non acon un ottica sistemica e funzionale. In parte ha funzionato.
Parimenti lontano dall’obbiettivo era arrivato il tentativo di centralizzare la gestione della materia con una cabina di regia a Palazzo Chigi. Ci provò“contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche” in seno alla Presidenza del Consiglio chiamata. La struttura è stata operativa fino a luglio 2018 e poteva contare su 7,7 miliardi di euro. Fino a quando illa chiuse e trasferì le sue competenze al Ministero dell’Ambiente.
Ecco dunque le cifre che raccontano di un Paese che non vuol imparare da se stesso e dal suo passato. Le ragioni non politiche ma tecnico-procedurali le racconta ancora una volta la Corte dei Conti. L’ultima analisi su progressi e criticità in materia risale all’autunno 2021, con un giudizio grave e
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